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La nuova frontiera della normativa Antiriciclaggio: Le Criptovalute. Il Bitcoin.
Per l’ordinamento italiano i Bitcoin, riconducibili al genus degli strumenti finanziari, devono sottostare alla disciplina del Testo Unico della Finanza ( d.lgs. n. 58/98, mod. dal d.lgs. n. 68/18). Per definire il concetto di moneta virtuale è necessario richiamare la Direttiva 2018/843UE (cd IV Direttiva Antiriciclaggio). La moneta virtuale è definita “una rappresentazione di valore digitale che non è necessariamente legata a una valuta legalmente riconosciuta, non possiede lo status giuridico di valuta o moneta ma è accettata da persone fisiche e giuridiche come mezzo di scambio e può essere trasferita, memorizzata e scambiata elettronicamente”. Con questa definizione l’obiettivo della direttiva è coprire tutti i possibili usi delle valute virtuali. Passando ai soggetti che operano nell’ambito delle valute virtuali, si deve rilevare che per gli exchanger si intende il soggetto che gestisce le piattaforme exchange e per exchange , invece, la piattaforma tecnologica che permette di scambiare questo prodotto finanziario, la cui funzione, quindi, è quella di poter permettere di effettuare l’acquisto e la vendita delle criptovalute e di realizzare un profitto. La disposizione normativa sul contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo stabilisce precisi obblighi nei confronti degli exchanger e dei wallet provvider ovvero gestori di portafogli virtuali, definiti come persone fisiche e giuridiche che forniscono a terzi, a titolo professionale, servizi di salvaguardia di chiavi crittografiche private per conto dei propri clienti, al fine di detenere , memorizzare e trasferire valute virtuali.